Le varietà della Lingua
⇨ Le varietà diamesiche
testo - pag.1
(prof. Pisani)
lessico - pag.1
La lingua del fumetto
- è molto variegata e stratificata
- è in continua interazione con altri linguaggi come quello teatrale, cinematografico, televisivo, grafico, letterario.
- il parlato nel fumetto è più simile al parlato teatrale che a quello delle sceneggiature cinematografiche. L'impronta del teatro si registra, infatti, nel frequente uso di monologhi nei quali i personaggi manifestano pensieri e problemi personali rendendo partecipe il lettore.
- i testi del parlato fumettistico sono caratterizzati da elementi tipici dell'oralità: la frammentazione, la deissi, i meccanismi di focalizzazione, i segnali discorsivi. Per quanto i testi dei monologhi e dei dialoghi siano ben pianificati tuttavia vengono riprodotti interruzioni e frammentazioni ricorrenti nel paralto.
- si registrano nei balloons parole e frasi incomplete, pause, ripetizioni. Le interruzioni e i cambi di turno nella conversazione sono evidenziati con i puntini di sospensione alla fine di un enunciato lasciato in sospeso o all'inizio del successivo situato talvolta in una nuova vignetta.
(prof. Pisani)
lessico - pag.3
Il lessico del fumetto è variegato; si caratterizza in base ai generi e alle testate accogliendo elementi diversi dell'italiano contemporaneo:
- presenza di colloquialismi con frasi fatte e idiomatismi: frequenti i riferimenti a nozioni spaziali (cacciarsi nei guai, darci dentro, andare per il verso giusto, prendere il largo, tagliare la corda...) e al corpo (alzare il gomito, avere fegato, lasciarci le penne o la pelle, rompersi l'osso del collo, non stare nella pelle, togliersi un peso dallo stomaco, zampe al cielo...)
- impiego di voci metaforiche di derivazione gergale, ma di largo uso come zampe per mani, grana per seccatura, soffiata, piedipiatti, piccioncino
- presenza di qualche riferimento al linguaggio giovanile: tipo, tosto, mitico...
- rari i regionalismi e i fenomeni ad altro tasso di caratterrizazione parlata e informale devianti dalla norma scritta tradizionale (anacoluti, temi sospesi)
- poco numerosi i forestierismi: ricorrono con una certa frequenza gli anglismi di vecchia data (okay, hobby, weekend, picnic) e saltuariamente altri più recenti e diffusi dai media come horror, serial- killer, fast food...
- abbondanza di nomi alterati, soprattutto diminuitivi o vezzeggiativi spesso con valore gergale e ironico: agnellini, tipetto, angioletto
- frequenti i tecnicismi: la terminologia medica cianotico, ecchimosi orbitali...
Nel fumetto disneyano i tecnicismi si trovano in funzione ironica e parodistica dando luogo anche a neoformazioni analogiche e scherzose: pelandronite (malattia di cui soffre il pigro Paperino), globulizzatore rabbuiante (una delle invenzioni di Archiemde)...
Nei fumetti destinati a un pubblico infantile il lessico è sorvegliato e l'espressività colloquiale non arriva mai alla volgarità e al turpiloquio. Le ingiurie hanno un tono letterario e stereotipato: babbeo, balordo, bifolco, ceffo, cialtrone, furbacchione, furfante, ficcanaso, pallone gonfiato...
Solo nei fumetti per adulti può comparire il turpiloquio, con termini come bastardo, stronzo, porco.
Sul polo opposto della scala diafasica si trovano non di rado voci dell'italiano formale, letterario o burocratico.
(prof. Pisani)
guida - pag.1
Un caso particolare: la lingua dei fumetti
La lingua del fumetto riveste uno spazio importante su cui è necessario soffermarsi.
- Subisce molti condizionamenti in particolare quello di tipo diamesico relativo cioè al canale comunicativo proprio per la spinta verso il parlato e la tendenza a far proprie le mode linguistiche. Secondo la definizione di Nencioni la lingua del fumetto è prevalentemente un "parlato scritto" cioè uno scritto in cui vengono immessi tratti tipici dell'oralità (la lingua dei dialoghi e dei monologhi nei balloons). Il suo linguaggio è in continua interazione con altri linguaggi come quello teatrale, cinematografico, televisivo, grafico, letterario.
- E'un racconto per immagini dove si intersecano due tipi di codici quello iconico (l'immagine, la parte disegnata) e quello verbale (il testo scritto, la parte linguistica). Il primo è indispensabile, il secondo riveste un ruolo secondario che fa da supporto. Ciò significa che il fumetto può svolgere la sua funzione comunicativa anche in assenza della parola scritta. Inoltre l'immagine, di per se statica, acquista valore grazie alle parole del balloon e nelle eventuali didascalie. Nel contempo è attraverso le parole che le immagini si uniscono in un continuum logico.
- La sua lingua è legata alle immagini tanto da un punto di vista narrativo quanto da quello grafico: il testo scritto incide sull'aspetto visivo della pagina disegnata condizionando anche il ritmo del racconto.
Se vuoi approfondire l'argomento collegati al link di un'interessante trasmissione radiofonica: Supergulp, l'italiano tra le nuvole dell'8. 05. 2015.
http://www.radio3.rai.it/dl/portaleRadio/media/ContentItem-855eaea5-128b-494e-9e04-10df6a2299e6.html
(prof. Pisani)
teoria - pag.1
La diamesia (dal greco dià attraverso e meso mezzo) indica la varietà connessa con la selezione di un determinato mezzo di comunicazione (scritto, parlato, radiofonico, telefonico, ecc...)
(Mioni, 1983, pag. 508)
La lingua, infatti, muta in relazione al canale cioè al mezzo fisico attraverso il quale comunichiamo: il canale uditivo per la voce e il canale visivo per la scrittura o i moderni mezzi di comunicazione come il telefono, il computer, il cellulare, il fax, le webcam.
(prof. Pisani)
teoria - pag.2
DUE DIVERSI MODI DI COMUNICARE: LA LINGUA PARLATA E LA LINGUA SCRITTA
- usa segni verbali sonori: come canale l'aria, come senso l'udito integrato alla vista
- usa segni verbali visivi: come canale un supporto il più delle volte il cartaceo, come senso la vista
La lingua parlata e la lingua scritta costituiscono due varietà linguistiche diverse che si muovono lungo l'opposizione
REGISTRO INFORMALE/ITALIANO REGIONALE O POPOLARE
REGISTRO FORMALE/ITALIANO STANDARD
(prof. Pisani)
esercizi - pag.1
Esercizio n. 1 (Analisi linguistica)
Per ciascuna delle seguenti situazioni comunicative indica se è necessario usare la lingua scritta (S) o la lingua parlata (P), e spiega il perché della tua valutazione:
(prof. Pisani)
esercizi - pag.3
Esercizio n. 2 (Analisi linguistica)
Indica se le seguenti frasi sono esempi di lingua parlata (P) o di lingua scritta (S), e spiega sulla base di quali caratteristiche hai fatto la tua scelta:
Nella famosa Università di Bologna, le studentesse in medicina sono presenti in numero abbastanza elevato.
(prof. Pisani)