il Discorso Parlato
⇨ Discorsi Semplici

testo - pag.1

Cari fratelli e sorelle, il cosiddetto mondo degli adulti può anche capire queste obiezioni, noi
bambini no. Perché nazioni che chiamiamo grandi sono così potenti nel provocare guerre, ma
troppo deboli per la pace? Perché è così facile darci una pistola, ma così difficile darci un libro?
Perché è così facile costruire un carrarmato, ma costruire una scuola è così difficile?
Viviamo nel mondo moderno, nel ventunesimo secolo, e crediamo che nulla è impossibile.
Possiamo raggiungere la luna, forse a breve atterreremo su Marte. Per questo, in questo
ventunesimo secolo, dobbiamo essere determinati a far realizzare il nostro sogno di
un'istruzione di qualità. Realizziamo uguaglianza, giustizia e pace per tutti. Non solo i politici e i
leader del mondo, ma tutti dobbiamo fare la nostra parte. Io. Voi. È nostro dovere.
Dobbiamo metterci al lavoro, non aspettare. Chiedo ai ragazzi come me di alzare la testa, in
tutto il mondo. Cari fratelli e sorelle, diventiamo la prima generazione a decidere di essere
l'ultima: classi vuote, infanzie perdute, potenziale perduto, facciamo in modo che queste cose
finiscano con noi.
Che sia l'ultima volta che un bambino o una bambina spendano la loro infanzia in una fabbrica.
Che sia l'ultima volta che una bambina sia costretta a sposarsi.
Che sia l'ultima volta che un bambino innocente muoia in guerra.
Che sia l'ultima volta che una classe resti vuota.
Che sia l'ultima volta che a una bambina venga detto che l'istruzione è un crimine, non un diritto.
Che sia l'ultima volta che un bambino non possa andare a scuola.
Diamo inizio a questa fine. Che finisca con noi. Costruiamo un futuro migliore proprio qui,
proprio ora. Grazie. 

10 dicembre 2014. I Nobel per la Pace 2014, riadattamento dal discorso di Malala Yousafza

(prof. Pisani)


lessico - pag.1

Obiezioni: argomenti che si contrappongono a un'opinione sostenuta da altri e tendono a provarne la falsità.
Es.: fare, muovere obiezione a qualcuno, risponderò alle vostre obiezioni.

Carrarmato: veicolo da combattimento terrestre dotato di cingoli e di una solida corazzatura sufficiente a resistere al fuoco di armi, usato per la prima volta nel primo conflitto mondiale.

Crimine: delitto, misfatto
Es.:

  • crimini contro la pace: la preparazione e la promozione di guerre di aggressione o intraprese in violazione di accordi internazionali; 
  • crimini di guerra: le azioni inumane commesse nel corso della guerra in violazione delle norme internazionali che regolano la violenza bellica come l'eccidio di ostaggi o di prigionieri di guerra, i maltrattamenti a feriti o malati;
  • crimini di lesa umanità (o contro l'umanità): l'assassinio, la strage, la deportazione di popolazioni civili, la persecuzione per motivi politici, razziali e religiosi come la persecuzione degli Ebrei in Germania.

(prof. Pisani)


guida - pag.1

La giovane attivista pachistana, Malala Yousafzai, diventata simbolo della lotta ai talebani, offre un esempio di intelligenza e coraggio che ha ispirato tante persone in tutto il mondo. Nel 2014 le è stato conferito il Premio Nobel per la Pace.
Malala in un passaggio del suo discorso ha detto di non odiare i talebani.
"Ho pietà per loro, perché me lo ha insegnato Maometto, Gesù Cristo e Buddha. Cerchiamo la luce quando vediamo il buio, troviamo la voce quando ci mettono a tacere" "I talebani hanno paura dei libri e delle penne: l'istruzione li spaventa, ma le nostre parole possono cambiare il mondo. Prendiamo in mano le nostre penne. Sono la vostra arma più potente. Un bambino, un insegnante, una penna e un libro possono cambiare il mondo. I talebani hanno paura delle donne specie se istruite. Per questo uccidono: hanno paura".
Malala ci ha insegnato che si può imparare da un bambino.

  • Sorprende anche te riscontrare come un'adolescente possa essere portatrice di un messaggio tanto universale e modello di grande integrità morale? In molte parti del mondo, oltre a vedersi negata l'istruzione, molti bambini sono vittime di violenze inaudite: sfruttamento del lavoro minorile, traffico di organi, ecc..
  • Fai una ricerca sui diritti dei bambini e di come essi vengano violati in diverse parti del mondo partendo dall'analisi della Convenzione dei diritti del fanciullo del 1989.

(prof. Pisani)


teoria - pag.1

Quando parliamo o scriviamo ci serviamo di parole e di frasi che sono comunicative solo se servono a comporre un'unità comunicativa, cioè un testo. La lingua, pertanto, non è necessariamente comunicativa: occuparsi di lingua in senso comunicativo significa occuparsi di testi. Ogni testo è inserito in un contesto, senza il quale la sua capacità comunicativa è inesistente.
Affrontare le differenze comunicative fra oralità e scrittura significa analizzare le differenze fra testi/discorsi parlati e scritti.

 Roberta Rigo, Insegnare la lingua italiana nella scuola secondaria di primo grado, Roma, Anicia Edizioni, 2013.

Il grado di pianificazione

PARLATO SCRITTO

La pianificazione, rapida, spesso procede di pari
passo con il discorso (pianificazione locale);

  • è soggetta ai facili cambiamenti di piano, alle
    interruzioni e anche ai possibili cambiamenti di tema, dovuti alla compresenza degli interlocutori. 
  • Nel parlato formale (spesso supportato da scaletta), il grado di pianificazione più alto richiede
    all'ascoltatore attenzione e notevole memoria.
    La pianificazione può contare su un tempo più
    lungo, può essere più accurata, ed è favorita da
    particolari circostanze operative: il ritmo autonomo,
    la permanenza del segnale, la correggibilità.

SCRITTURA

 Lo scrivente durante la produzione può muoversi anche
sul testo con continui rimaneggiamenti.

Nel trasmesso la pianificazione varia in base alle circostanze e al tipo di trasmissione:

  • è alta nella pratica della lettura o della presentazione su traccia;
  • è bassa quando cresce il livello di dialogicità.

(prof. Pisani)


teoria - pag.2

I tratti prosodici e paralinguistici

PARLATO SCRITTO

Volume, tono, ritmo e intonazione, timbro, flusso
verbale, onomatopee ed esclamazioni 
consentono di veicolare il significato complessivo
del messaggio e permettono di capire anche la forza
illocutoria di una battuta.

SCRITTURA

Nello scritto tali aspetti sono
bloccati, anche se le strategie tipiche di scrittura
possono suggerire i toni della voce (fra le
caratteristiche tipografiche: caratteri, corpo, spazio,
sottolineatura, impaginazione, ecc.)

La correggibilità
Chi parla può correggere quanto è stato appena
detto, ma non quanto detto prima ancora, la
correzione risulta palese all'ascoltatore.

Lo scritto è più facilmente correggibile in relazione
alla pianificazione in anticipo.

Meno esposti, ma non esenti da errori di varia
natura, sono alcuni testi radiofonici e televisivi
poiché scritti in tutto o in parte e letti ad alta voce.

I codici non linguistici

I mezzi ausiliari (mimica facciale, postura, gesti, ecc...) da un lato completano e precisano il senso delle parole, dall'altro rispecchiano il livello della comunicazione, più o meno formale.

La comunicazione scritta è affidata invece solo allinguaggio verbale.

(prof. Pisani)


teoria - pag.3

La deissi
È frequente l'uso di parole strettamente collegate al
momento e al luogo in cui viene emesso il
messaggio (pronomi personali, dimostrativi,
espressioni di tempo, ecc.). 
Nel trasmesso telefonico
sono ridotti i deittici spaziali (qui, qua, li, là) poiché
gli interlocutori non si vedono e non sono nella
stessa situazione.
Nello scritto gli elementi della comunicazione
vanno esplicitati, evitando o limitando i deittici.
Il tipo di interazione
Varia tra una comunicazione conversazionale, una
telefonata, un programma mediale o un testo scritto.
Incide anche sulla pianificazione del discorso, sui
comportamenti linguistici e sulle scelte linguistiche
degli interlocutori. Si riconnette ai punti successivi.
Utile per classificare le situazioni comunicative non
solo distinguendo il parlare dallo scrivere, ma anche
guardando alle varie situazioni del parlato e dello
scritto.
Chi scrive di regola è da solo, è più
concentrato sulla pianificazione, meno influenzato
dal destinatario.
Il destinatario della comunicazione
Chi parla può ricavare ulteriori informazioni sul
destinatario durante l'interazione diretta osservandone le reazioni verbali e non verbali
(informazioni sulla condivisione delle idee, sulla
comprensione, sugli scopi, ecc.).

La comunicazione è a senso unico, priva di feedback
immediato, anche se si possono avere o supporre
informazioni sul destinatario (lo status, il ruolo, le
conoscenze e i valori condivisi, il rapporto, ecc.).

Lo scrivente non può correggere o integrare il messaggio sulla base delle reazioni del destinatario.

(prof. Pisani)


esercizi - pag.1

Esercizio n. 1 (Produzione)

Dopo aver approfondito la biografia di Malala immagina che venga invitata nel tuo Istituto a raccontare la sua storia personale, facendo riferiemento ai contenuti informativi del testo.

Prova a riformulare un nuovo discorso destinato all'ascolto da parte dei tuoi coetanei, sottolineando i tratti tipici del parlato: interruzioni, pause dovute all'emozione, ripetizioni, ecc...

(prof. Pisani)

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