la Semantica del Verbo
⇨ la Funzione del Verbo: Azioni

testo - pag.1

Mena e Alfio Mosca

Le stelle ammiccavano più forte, quasi s'accendessero, e i Tre Re scintillavano sui faraglioni colle braccia in croce, come Sant'Andrea. Il mare russava in fondo alla stradicciuola, adagio adagio, e a lunghi intervalli si udiva il rumore di qualche carro che passava nel buio, sobbalzando sui sassi, e andava pel mondo il quale è tanto grande che se uno potesse camminare e camminare sempre, giorno e notte, non arriverebbe mai, e c'era pure della gente che andava pel mondo a quell'ora, e non sapeva nulla di compar Alfio, nè della Provvidenza che era in mare, nè della festa dei morti; così pensava Mena sul ballatoio aspettando il nonno.

Da I Malavoglia, cap. II, G. Verga

(prof. Chiodi)


testo - pag.2

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(prof. Chiodi)


testo - pag.3

"Hai visto Ole?"

"Si' -disse Nick- e' nella sua stanza e non vuole uscire."

Quando senti' la voce di Nick, il cuoco apri' la porta della cucina.

"Io non voglio saper niente" disse e chiuse la porta.

"Gliel'hai detto?" chiese George.

"Certo. Gliel'ho detto, ma lui sa di che si tratta."

"Cosa intende  fare?"

"Niente"

"Lo ammazzeranno."

"Credo di si'"

"Dev'essersi fatto coinvolgere in qualche affare losco a Chicago"

"Credo anch'io" disse Nick.

"Che casino"

"E' terribile" disse Nick.

Tacquero. George raccolse uno strofinaccio e puli' il banco.

"Cos'avra' fatto, secondo te?" disse Nick.

"Avra' fregato qualcuno. E' per questo che li fanno fuori."

"Voglio andarmene da questa citta'" disse Nick.

"Si' - disse George- sarebbe un bene"

"Non sopporto l'idea di lui che aspetta in quella stanza e che sa di doverci lasciare la pelle. E' tropp orribile, maledizione"

"Be' -disse George- faresti meglio a non pensarci"

                                                                                                                 (tratto da I sicari di E. Hemingway)

(prof. Chiodi)


lessico - pag.1

ammiccare (v. intr.) = fare cenni d'intesa in particolar modo con gli occhi e di nascosto

Tre Re (n.) = le tre stelle centrali della costellazione di Orione, che ha altre stelle disposte ad X, come la croce del martirio di Sant'Andrea 

scintillare (v. intr.) = risplendere di vivi sprazzi di luce. Sinonimi (abbagliare, luccicare, brillare) ; antonimi (offuscarsi, oscurarsi, spegnersi)

 faraglioni (n.) = scoglio roccioso a forma di picco che emerge dall'acqua nei pressi della costa (Faraglioni di Capri)

russare (v. intr.) = respirare rumorosamente, dormendo. In senso figurato mandare suoni rauchi, profondi e ripetuti. Sinonimi (ronfare)

strada (n.) = tratto di terreno che permette la comunicazione tra più luoghi. Diminutivo = stradicciuola

sobbalzare (v. intr.) = fare dei piccoli balzi continui, ripetuti, riferito per lo più a mezzi di trasporto. Sinonimi (trabalzare, sussultare) ; antonimi (calmarsi, placarsi)

Provvidenza (n.) =  termine teologico che indica la sovranità, la sovrintendenza o l'insieme delle azioni operate da Dio in soccorso degli uomini, per aiutarli a realizzare il loro destino. Usato molto nelle opere di Alessandro Manzoni

ballatoio (n.) = elemento architettonico tipico di edifici che si sviluppano considerevolmente in altezza, come possono essere cattedrali, torri, ecc.

(prof. Chiodi)


guida - pag.1

L'obiettivo di questa lezione è quello di spiegare il valore semantico del verbo all'interno del discorso. 

ASPETTI MORFOLOGICI:

Identifichiamo le forme verbali nel testo.

Prendiamo qualche forma verbale dal testo (cominciamo con i verbi intransitivi, es. "russava", "sobbalzando") e mettiamo in evidenza:

  1. il significato del verbo riconducendolo al lemma da cui deriva
  2. modo e tempo, informazioni che vengono rilevate con la coniugazione
  3. eventualmente, introdurre anche il concetto di aspetto della forma verbale

Prendiamo un altro verbo all'interno della frase, uno transitivo come "udire" e mettiamo in evidenza gli stessi punti di cui sopra.

ASPETTI VALENZIALI

(Prima di questa parte può essere utile introdurre il concetto di sintagma)

Cerchiamo le parole che sono legate ai verbi esaminati, sia quelli transitivi sia quelli intransitivi, e osserviamo che:

  • i verbi intransitivi hanno bisogno di un solo argomento ovvero del soggetto,
  • mentre quelli transitivi (non tutti, ma generalmente si') di due argomenti ovvero soggetto e complemento oggetto.

Insieme a questi verbi ci sono anche altre categorie come quelli impersonali che non hanno bisogno di alcun elemento (citare esempi) e ternari che si servono di tre o più argomenti (es. dare, donare)

Ultima osservazione: ci sono altri elementi collegati al verbo (sintagmi) che, anche se non strettamente necessari, servono a precisarne il significato del discorso.

Per rappresentare meglio i concetti sopra elencati fare qualche diagramma con al centro il verbo e intorno tutte le parole di cui esso si serve per saturare il suo significato. Eventualmente introdure il termine di "valenza" del verbo e fare un parallelo con la valenza chimica

Per i più interessati può essere interessante citare la teoria valenziale dei verbi, elaborata inizialmente dal linguista francese Lucien Tesnière (1893-1954).

(prof. Chiodi)


teoria - pag.1

 Il verbo è la parte variabile del discorso indicante un'azione che il soggetto compie o subisce. Secondo il modello "valenziale" elaborato dal linguista francese Lucien Tesnière (1893-1954), il verbo chiama a sè gli argomenti e forma il nucleo della frase. Infatti esso è considerato l'elemento motore in quanto regola i rapporti sintattici tra i pezzi principali della frase. Si comporta come un elemento chimico che ha una determinata "valenza" in base alla quale si combina con altri elementi chimici. La "valenza" del verbo è la caratteristica in base alla quale ogni verbo richiede un certo numero obbligatorio di parole nella frase. Così si identificano in una frase, con il nome di argomenti o attanti, gli elementi necessari per completare la valenza del verbo. I verbi impersonali non richiedono nessun argomento e sono perciò detti zerovalenti, quelli intransitivi un solo argomento e dunque chiamati monovalenti, quelli transitivi due argomenti e dunque bivalenti e infine ci sono i trivalenti ossia quelli che richiedono tre argomenti.

Come il nome anche il verbo forma il sintagma. Il sintagma è formato da due o più elementi che formano una unità. Dunque il sintagma verbale è costituito da una forma del verbo accompagnata da eventuali altri elementi.

(prof. Chiodi)


esercizi - pag.1

1) Individua all'interno del brano tutti i predicati verbali

2) Trasforma i verbi transitivi dalla forma attiva alla passiva e viceversa

3) Individua i sintagmi verbali del brano 

(prof. Chiodi)

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