Le varietà della Lingua
⇨ La lingua e le sue varietà

testo - pag.1

Contributo di G. Antonelli dedicato alla Lingua  in "Modernità italiana. Cultura, lingua e letteratura dagli anni settanta a oggi", Roma, Carocci, 2011 (pp. 15-52); a cura di A. Afribo ed E. Zinato in Struttura dell'italiano contemporaneo (p. 51)

Si tratta di una variazione del celebre schema che Gaetano Berruto ha proposto nel 1987, rivisto per tenere conto delle variazioni degli ultimi anni. Il corsivo segna ciò che non c'era nello schema di Berruto; per il resto, Antonelli descrive in questo modo le variazioni dall'uno schema all'altro (p. 52):

a) la maggiore incidenza della diatopia, che (sia pure con un'interferenza più leggera, resa qui da un grigio chiaro entra nel quadrante alto della diastratia/diafasia e invade – in diamesia – il settore della lingua scritta;
b) la risalita dell'italiano standard (ormai di fatto cristallizzato in quello scolastico) fin quasi a coincidere con l'italiano aulico formale (...), e l'identificazione del nuovo standard con l'italiano di un buon articolo di giornale (...);
c) ai piani alti, la promozione dell'italiano tecnico-scientifico a varietà di massimo prestigio e la sostituzione dell'italiano burocratico con quello aziendale, misto di residui burocratici e di tecnicismi economici;
d) la netta distinzione tra italiano regionale e italiano popolare;
e) il sensibile avvicinarsi (fin quasi a sovrapporsi) di italiano parlato colloquiale, italiano regionale e italiano informale trascurato;
f) la comparsa, nel quadrante in alto a destra, di una varietà scritta spiccatamente informale e diastraticamente trasversale: l'italiano digitato.

(prof. Pisani)


testo - pag.2

 Assi di variazione:
diafasico – situazioni di impiego (da formale e formalizzato a informale, con diversi registri d'uso)
diamesico – mezzo o canale di comunicazione (da solo scritto a solo parlato)
diastratico – strati e/o gruppi sociali (da uso "alto", colto, a uso "basso", incolto).

berruto

(prof. Pisani)


lessico - pag.1

Sovrapposizioni delle varietà linguistiche

Le varietà della lingua si possono sovrapporre, l'inferenza accade regolarmente in un testo come il seguente:
Quale sarà il mio foturo in poche parole e sempre presente il rientro in Patria visto anche liniziativa contro gli stranieri ci hanno dato linsicuressa e ci hanno fatto sentire di essere ancora di più Italianissimi (...) scritto da un emigrante alla metà degli anni settanta (cfr. Rovere, 1977) è contemporaneamente regionale (il settentrionale -ss- al posto di -zz- "linsicuressa") e popolare.
L'insieme degli assi di variazione definisce pertanto lo spazio linguistico italiano cioè  l'insieme delle possibilità  di espressione dei parlanti la lingua italiana.

(prof. Pisani)


guida - pag.1

Le dimensioni della variazione sincronica dell'italiano

Le varietà di lingua, classificate secondo le dimensioni, si dispongono gerarchicamente in un certo spazio linguistico secondo una rete di rapporti che costituisce quella che è stata chiamata da Eugenio Coseriu «architettura della lingua» (cfr. Berruto 1987: 19-27).

Esse costituiscono degli assi di riferimento lungo i quali si possono ordinare le varietà compresenti nello spazio di variazione dell'italiano contemporaneo. Ciascun asse si può concepire come un continuum che unisce due varietà contrapposte come poli estremi tra cui si collocano varietà intermedie.
Il continuum delle varietà di lingua si attua nella sincronia, e nell'architettura della lingua in genere non è contemplata la diacronia: la variazione diacronica viene per così dire messa fra parentesi. Il tutto si muove lungo l'asse del tempo, pertanto avvengono cambiamenti non solo nei tratti linguistici propri delle diverse varietà, ma anche nei rapporti reciproci fra varietà e quindi nell'architettura della lingua.

  1. Sia nella sincronia che nella diacronia, lungo l'asse diatopico si dispongono le diverse varietà di italiano regionale e locale che vanno dall'italiano standard normativo (a base fiorentina) all'italiano regionale fortemente dialettizzante
  2. Lungo l'asse diamesico si va dall'italiano "scritto scritto" all'italiano "parlato parlato" (Nencioni, 1976)
  3. Lungo l'asse diastratico si dispongono varietà che vanno dall'italiano colto (dei parlanti colti) a  l'italiano popolare basso (dei parlanti incolti)
  4.  Lungo l'asse diafasico si collocano varietà dipendenti dalla situazione comunicativa, che vanno dall'estremo alto dell'italiano scritto formale (molto accurato) all'estremo basso dell'italiano parlato informale (trascurato). Varietà che si identificano allo stesso tempo sia sull'asse diastratico che diafasico, in quanto sono sia proprie di un gruppo sociale determinato sia impiegate in situazioni particolari, sono i gerghi, che sono tipicamente anche dei sottocodici.
    Intersecandosi continuamente, le dimensioni di variazione danno luogo alle varietà di lingua, che hanno quindi numerose sovrapposizioni fra loro; i linguisti e i grammatici, pertanto, ritengono difficile, se non impossibile, sia definire in maniera rigorosa l'appartenenza di ogni produzione linguistica a una certa determinata varietà, sia riportare ogni varietà a una sola specifica dimensione di variazione.

(prof. Pisani)


teoria - pag.1

La lingua italiana, come tutte le lingue, in quanto strumento di comunicazione può essere manipolata e adattata alle proprie esigenze.

Pur avendo una sua fisionomia lessicale, morfologica e sintattica,  la lingua è una realtà dinamica, cioè in costante evoluzione: è cambiata e cambia continuamente, nel lessico e in misura minore nella struttura grammaticale, in relazione alle epoche, ai territori dove è parlata, alle situazioni ed alle intenzioni dei parlanti.

La lingua italiana, pur essendo unitaria, comprende in sè più lingue, cioè presenta più varietà linguistiche, che possono essere classificate in base a cinque elementi:

  1. il tempo: una lingua cambia lungo l'asse del tempo ed è caratterizzata dal mutamento linguisitico con l'abbandono di forme a vantaggio di altre (VARIETA' DIACRONICHE). Es.: declino dei pronomi egli ella esso/a/e/i a vantaggio di lui/lei/loro.
  2. lo spazio: una lingua cambia nelle diverse aree geografiche in cui viene usata ed è caratterizzata dalle molteplici forme regionali e dialettali (VARIETA' DIATOPICHE) Es.: i diversi modi di indicare colui che fa il pane: panettiere/prestinaio/fornaio/fornaro o la gomma da masticare: cicca/gomma/ciungai/cingum/cingomma/cicless/ cincibiascia/caramella a molla.
  3. lo strato o gruppo sociale a cui appartengono i parlanti ed è caratterizzata dalla varietà bassa cioè da forme di registro basso ineducato come la lingua dei giovani o dei parlanti non istruiti e dalla varietà alta come la lingua dei ceti colti (VARIETA' DIASTRATICHE)
  4. la situazione comunicativa in cui viene usata la lingua ed è caratterizzata dalla diversa scelta dei registri formale/informale e dai tratti linguistici che qualificano i linguaggi settoriali e le lingue speciali (VARIETA' DIAFASICHE)
  5. il mezzo fisico cioè il canale attraverso il quale viene usata una lingua ed è caratterizzata dalla distinzione di testi scritti, parlati e trasmessi o da quelli della video scrittura come le chat o gli sms. (VARIETA' DIAMESICHE)

(prof. Pisani)


esercizi - pag.1

Esercizio n.1 (Abbinamento)

Dopo aver letto la teoria abbina i termini della prima colonna con gli elementi di variazione corrispondenti della seconda colonna

VARIETA' LINGUISTICHE
ELEMENTI DI VARIAZIONE
 diatopiche
canale comunicativo
 diacroniche 
società
diafasiche 
contesto
 diamesiche
tempo
diastratiche
spazio

                  



(prof. Pisani)

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