Verbi Predicativi
⇨ il Complemento Diretto

testo - pag.1

Verso il nemico

Quella che i cavalli calpestavano era una neve sporca: di ferro e sangue, tradimento e vendetta. Gli occhi grandi dei contadini li aveva visti sui volti scavati dalla fame, gli animali macellati sulle strade e lasciati a morire, i boschi fatti a pezzi per costruire forti e castelli, eppure, nonostante tutto, nella luce d'oro antico di quel tramonto che ora si allungava come rame fuso davanti a loro, Vjsna vedeva ancora una grazia infinita.

(adattamento da: Matteo Strukul, "I cavalieri del Nord")

(proff. Galeotti e Vecchi)


lessico - pag.1

macellati = massacrati

nella luce d'oro antico di quel tramonto = questa bella immagine poetica richiama, per il sole al crepuscolo, il colore degli antichi oggetti d'oro

(proff. Galeotti e Vecchi)


guida - pag.1

Dal testo alla teoria 

Nel brano che ti proponiamo alla pagina "Testo" trova tutti i casi di complemento oggetto presenti.

Fai attenzione: potrebbero esserci anche esempi di complemento oggetto espresso tramite pronomi (alcuni casi te li abbiamo già evidenziati)

Discuti poi con i compagni e l'insegnante, proponendo esempi da te inventati, per capire meglio l'elemento spiegato nelle pagine di "Teoria".

(proff. Galeotti e Vecchi)


guida - pag.2

Oltre il testo

Alle pagine "Testo" di questo gruppo di voci ti proponiamo dei brevi passi presi dall'ultimo romanzo di Matteo Strukul, "I cavalieri del nord".

Si tratta di un romanzo storico con elementi fantastici, che ti può offrire numerosi spunti di riflessione e discussione con i tuoi compagni e con l'insegnante:
- intanto puoi cercare i luoghi storici in cui la vicenda si svolge (dalla Russia baltica alla Transilvania) e puoi documentarti sull'epoca (il 1240) in cui è ambientata, per esempio puoi costruire una linea del tempo su cui collocare sia i fatti storici che le vicende del romanzo;
- dopo puoi cercare informazioni sui cavalieri teutoni, un ordine religioso monastico-militare che operava in quel periodo come braccio armato della Chiesa nella lotta per l'evangelizzazione di nuovi territori, al pari dei ben più noti cavalieri templari e comparare la loro storia;
- inoltre puoi trovare collegamenti tra questo romanzo e altre opere ambientate negli stessi luoghi, quali "Dracula";
- ancora puoi anche vedere alcuni film che si collegano al romanzo e poi discutere delle tematiche, delle somiglianze e differenze, dei personaggi e quant'altro con i tuoi compagni e con l'insegnante. Ti suggeriamo alcuni titoli: dal più antico "Aleksandr Nevskij" di S.M. Ejzenstejn, al più recente "L'ultimo dei templari" (di Dominic Sena in cui i due cavalieri protagonisti presumibilmente sono dei Teutoni); oppure "Le Crociate" di Ridley Scott
- infine, poiché il romanzo narra di un viaggio lungo ben 6000 km, puoi riflettere coi tuoi compagni sulla metafora universale del viaggio.

Analizza la struttura narrativa del romanzo: discuti la tipologia delle sequenze e rintracciane alcune esemplificative, riconosci i personaggi, delineane le caratteristiche e trova collegamenti con altri personaggi letterari, riconosci fabula e intreccio e lo scarto tra di loro (anacronie e rapporto tempo e durata).
In un secondo tempo discuti con i tuoi compagni quali elementi del romanzo puoi ricondurre al vero, quali al verosimile e quali all'inverosimile; per questo lavoro ti sarà d'aiuto la guida dell'insegnante che ti spiegherà le differenze tra le varie categorie (romanzo storico, fantastico, ecc).
Potresti, infine, informarti sulla differenza tra clero secolare (cioè i religiosi che vivono nel secolo) e clero regolare (cioè coloro che vivono in comunità religiose secondo i dettami di una Regola). Per esempio puoi riconoscere una simile distinzione nelle varie figure di religiosi presenti nei Promessi Sposi.

(proff. Galeotti e Vecchi)


teoria - pag.1

Il complemento oggetto è la parte della frase su cui ricade l'azione espressa dal verbo e compiuta dal soggetto.
Puoi trovarlo solo nelle frasi con il predicato verbale costitutito da verbi transitivi coniugati alla forma attiva o riflessiva.
Il complemento oggetto risponde alla domanda "chi?", "che cosa?"
Esempio: Claudiu si pettina i capelli (verbo riflessivo attivo)
              Giulio Cesare conquistò la Gallia (verbo transitivo attivo)

ATTENTO: Il complemento oggetto è anche detto elemento PAZIENTE (= che patisce, perché svolge il ruolo semantico di subire l'azione espressa dal verbo)

RICORDA: il complemento oggetto NON è introdotto da preposizioni e per questo puoi anche chiamarlo complemento diretto.

Qualunque parte del discorso, purchè sia sostantivata (nome, pronome, avverbio, ...), ma anche una intera frase, può svolgere la funzione di complemento oggetto 
Esempio: Masud copia l'esercizio dalla lavagna (nome)
              Helen inserisce gli ah, oh, ahi, ahimè, eh nelle frasi (esclamazioni)
              Amo correre nei prati (intera frase)

RICORDA: il complemento oggetto può essere introdotto dall'articolo partitivo (da non confondere con la preposizione articolata) e per questo puoi anche chiamarlo complemento oggetto partitivo

RICORDA: il complemento oggetto, inoltre, può essere espresso anche da un pronome
Esempio: Martina ha perso dei soldi (con articolo partitivo) e non li (espresso da un pronome) trova

(proff. Galeotti e Vecchi)


teoria - pag.2

COMPLEMENTO OGGETTO PARTITIVO

Il complemento oggetto non è mai introdotto da una preposizione, ma da nulla oppure da un articolo, sia esso determinativo, indeterminativo, o partitivo. Quest'ultimo non va confuso con la preposizione articolata anche se ne ha l'aspetto.

Per non sbagliare a riconoscere e distinguere articolo partitivo e preposizione articolata: l'articolo può essere sostituito dalle espressioni "un po' di" al singolare, e "alcuni" al plurale.

Esempi: ho bevuto del (un po' di) latte e ho mangiato dei (alcuni) biscotti che erano sul tavolo della (un po' di? alcuni?) cucina

Ricorda: quando il complemento oggetto è introdotto da u n articolo partitivo, devi chiamarlo complemento oggetto partitivo.

(proff. Galeotti e Vecchi)


esercizi - pag.1

ESERCIZIO 1 

Riconosci nel brano tutti i complementi oggetto.

Era una bella mattina di fine novembre. Nella notte aveva nevicato un poco, ma il terreno era coperto di un velo fresco non più alto di tre dita. Al buio, subito dopo laudi, avevamo ascoltato la messa in un villaggio a valle. Poi ci eravamo messi in viaggio verso le montagne, allo spuntar del sole. Come ci inerpicavamo per il sentiero scosceso che si snodava intorno al monte, vidi l'abbazia. Non mi stupirono di essa le mura che la cingevano da ogni lato, simili ad altre che vidi in tutto il mondo cristiano, ma la mole di quello che poi appresi essere l'Edificio. Era questa una costruzione ottagonale che a distanza appariva come un tetragono (figura perfettissima che esprime la saldezza e l'imprendibilità della Città di Dio), i cui lati meridionali sì ergevano sul pianoro dell'abbazia, mentre quelli settentrionali sembravano crescere dalle falde stesse del monte, su cui s'innervavano a strapiombo. Dico che in certi punti, dal basso, sembrava che la roccia sì prolungasse verso il cielo, senza soluzione di tinte e di materia, e diventasse a un certo punto mastio e torrione (opera di giganti che avessero gran familiarità e con la terra e col cielo). Tre ordini di finestre dicevano il ritmo trino della sua sopraelevazione, così che ciò che era fisicamente quadrato sulla terra, era spiritualmente triangolare nel cielo. Nell'appressarvici maggiormente, si capiva che la forma quadrangolare generava, a ciascuno dei suoi angoli, un torrione eptagonale, di cui cinque lati si protendevano all'esterno - quattro dunque degli otto lati dell'ottagono maggiore generando quattro eptagoni minori, che all'esterno si manifestavano come pentagoni. E non è chi non veda l'ammirevole concordia di tanti numeri santi, ciascuno rivelante un sottilissimo senso spirituale. Otto il numero della perfezione d'ogni retragono, quattro il numero dei vangeli, cinque il numero delle zone del mondo, sette il numero dei doni dello Spirito Santo. Per la mole, e per la forma, l'Edificio mi apparve come più tardi avrei visto nel sud della penisola italiana Castel Ursino o Castel dal Monte, ma per la posizione inaccessibile era di quelli più tremendo, e capace di generare timore nel viaggiatore che si avvicinasse a poco a poco. E fortuna che, essendo una limpidissima mattinata invernale, la costruzione non mi apparve quale la si vede nei giorni di tempesta. Non dirò comunque che essa suggerisse sentimenti di giocondità. Io ne trassi spavento, e una inquietudine sottile. Dio sa che non erano fantasmi dell'animo mio immaturo, e che rettamente interpretavo indubitabili presagi iscritti nella pietra, sin dal giorno che i giganti vi posero mano, e prima che la illusa volontà dei monaci ardisse consacrarla alla custodia della parola divina.

(Umberto Eco, "Il nome della rosa")

(proff. Galeotti e Vecchi)


esercizi - pag.2

ESERCIZIO 2 

Riconosci nelle frasi la funzione dei sintagmi sottolineati e distingui tra soggetto, complemento oggetto, nome del predicato.     Discuti poi con i tuoi compagni e con l'insegnante per comprendere bene le differenze

- dal cortile arrivavano le grida festose dei ragazzi

- ogni cosa mi mandò in fumo l'incendio

- mi hanno regalato delle belle mele rosse

- sono ancora oggi molto ammirate le piramidi egizie di Giza

Achab fu il capitano del Pechod

- il mio fidanzato mi ha offerto una bellissima vacanza

- trovò ben presto la strada sgombra

- Sergej è il direttore dell'uffico stampa

- i testimoni dissero tutti delle incredibili falsità

- in seguito sopraggiunse anche lo zio Anton

- sui muri ci sono dei cartelloni pubblicitari

(proff. Galeotti e Vecchi)

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